"Corri… corri più veloce… così che questi ti prendano e ti uccidano," ripeteva Nick a se stesso, sentendo come ad ogni strattone le sue gambe diventavano sempre più pesanti, e la sua corsa, inevitabilmente, cominciava a perdere forza e vigore. . La sua energia potrebbe abbandonarlo in qualsiasi momento e lasciarlo vittima dei suoi inseguitori.
Inciampò inesorabilmente tra i cespugli e l'erba alta del piccolo campo situato dietro le case popolari, dove il suo istinto gli suggeriva di proseguire come unica via possibile per mettersi in salvo.
Ma Zhenya e i suoi amici, come cani rabbiosi, lo hanno braccato così da vicino che ha sentito chiaramente la loro corsa frenetica e le continue minacce di morte.
Ti prenderemo – Nick! Bastardo! Fermati ora finché puoi! Dopo… per te… sarà troppo tardi! Fermati adesso e non ti faremo niente! Continua a correre e… ti prenderemo… ti uccideremo! Vigliacco… bastardo!
Ma Nick, per non sprecare il fiato inutilmente, cercava di non rispondere ai loro insulti. Sapeva benissimo, avendolo già sperimentato lui stesso molte volte, che quelle forti urla avevano un solo scopo: intimidirlo e spaventarlo. La cosa più importante per lui era non distrarsi, per non cadere, e, saltando avanti e indietro come un gatto tra le erbacce, cercava di evitare tutti gli ostacoli che all'improvviso gli si paravano davanti.
"Accidenti a te, Mara!" – maledisse se stesso.
“Come hai potuto tradirmi? Come hai potuto tradire il tuo migliore amico? Cosa ti hanno promesso questi farabutti… queste persone ignobili?"
Erano passate solo poche ore da quando Mara, tornando da scuola, gli aveva consegnato il solito bigliettino indicante il luogo e l'ora in cui avrebbe dovuto incontrare segretamente la sua amata Scarlett.
Il loro rapporto d'amore fu ostacolato fin dall'inizio da antiche divergenze che da tempo esistevano tra le famiglie Fusco e Graziano, come tra i moderni Montecchi e Capuleti.
Nonostante alcuni fugaci e semiseri tentativi di riconciliazione, in cui intervenne anche don Giulio, parroco della città, tra le due famiglie correva ancora cattivo sangue. Si comportavano come due superpotenze, guardandosi imbronciati, pronti a mordersi alla prima provocazione . Teatro di questa faida familiare era un piccolo paese della provincia di Caserta, dove tutti gli abitanti si conoscevano bene, e non poche famiglie erano imparentate tra loro.